Programma
L’evoluzione della medicina, in special modo dell’anatomia e della fisiologia nel bacino del Mediterraneo, dai primordi della civiltà a partire dal 4000 a.C., con notizie inerenti anche ai periodi indiano, cinese e dei Maya.
La medicina del periodo Greco (VI e V sec. a.C.) rivolta allo studio della natura, dell’uomo normale e delle leggi della vita, dell’origine e della conoscenza del trattamento delle malattie (medici laici, sacerdoti e periodeuti). Riferimenti sui più significativi maestri delle principali scuole (Cirene, Cnido, Crotone) e della scuola italica di Crotone (Alcmeone, Empedocle) e della scuola di Coo (Ippocrate 450 a.C.) e su Aristotele (384-322 a.C.), che Darwin ebbe a definire padre della biologia.
La scuola Alessandrina, fondata da Alessandro il Grande (III° e I° sec. a.C.), particolarmente famosa sotto il dominio dei Tolomei, per lo sviluppo della neurochirurgia e della chirurgia plastica, e di importanti studi anatomici ad opera di Erofilo e di Erasistrato.
Periodo Romanico (I° e II° sec. d.C.) in cui emerge un notevole progresso nello studio della medicina con Celso e Galeno. Quest’ultimo elabora uno schema dei processi vitali che viene tramandato attraverso il Medioevo fino all’inizio del Rinascimento. Notizie sui medici arabi e della scuola Salernitana.
La scuola di Medicina di Parma dalle origini (XI sec.) documentate dal trattato di Chirurgia di Ruggero da Parma, poi successivamente illustrate dagli allievi Rolando e Raimondo. Sul suo scarso sviluppo a seguito dell’intervento di Galeazzo Visconti a favore della Università di Pavia e la sua ripresa sotto la dominazione dei Farnese e dei Borboni, nonché nel periodo Napoleonico. Dalla dominazione di Maria Luigia fino all’unità d’Italia ed ai giorni nostri.
Il Rinascimento (1500) ove forma e funzione diventano criteri inscindibili. In detto periodo si attua una severa revisione dei concetti di Ippocrate e di Galeno (Vesalio); elementi che stimolano e favoriscono la ripresa e lo sviluppo degli studi della morfologia del corpo umano (Vesalio), la scoperta del sistema linfatico (Aselli), la edificazione della fisiologia (1600), la circolazione del sangue (Serveto, Harvey, Cisalpino, Spallanzani) e la struttura microscopica degli organi (Malpighi 1650).
Dopo un periodo di latenza (‘700), grazie alle affinate indagini dovute ai mezzi tecnici raggiunti (microscopio ad immersione), prevale la legittimazione della teoria cellulare e della patologia con la “functio laesa” dell’unità fondamentale della sostanza organizzata del corpo umano (Heidenhain, Virchow, Golgi, Bizzozero (1850-1890), della diagnostica clinica e delle diverse specialità mediche e della terapia medica.
Il ‘900 caratterizzato dallo studio degli attributi morfologici peculiari e comuni della cellula, dei tessuti, la natura dinamica del protoplasma cellulare fino agli elementi submicroscopici ed al complesso chimico misterioso ed evanescente che sta alla base della vita, dalla mutabilità della struttura degli organi durante l’accrescimento, e dall’evoluzione delle metodologie cliniche e terapeutiche e degli strumenti idonei a rendere accessibili le conoscenze delle alterazioni anatomiche degli organi interni.
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